RAPERONZOLO

Una fanciulla viene rinchiusa in una torre, priva di accessi e dotata di un’unica finestrella, da una strega malvagia. La fanciulla ha quale unica colpa quella di essere la figlia di una coppia colta a sottrarre raperonzoli nel giardino della stregaccia. Una voglia in gravidanza della moglie aveva, infatti, spinto il marito a intrufolarsi nella proprietà della strega; sorpreso a rubare fu costretto a promettere di consegnare la nascitura, una volta fattasi grandina, alla malvagia. La strega, atteso il giusto tempo, reclamò la giovanissima Raperonzolo e, portatela nel fitto del bosco, la rinchiuse in una famigerata torre inaccessibile. Unico accesso una finestrella, raggiunta dalla strega arrampicandosi sulla treccia di Raperonzolo. Ma un giorno un principe passeggiando per il bosco…

La fiaba la conoscete, ci sarà fuga e coronamento d’amore – come nella migliore tradizione delle fiabe – non senza però prima fronteggiare qualche disavventura. Del resto, la strega è malvagia, lo sappiamo, e ne combinerà ancora qualcuna delle sue.

La storia di Raperonzolo ci arriva dalle Fiabe del focolare (1812-1822), la raccolta ottocentesca di fiabe tedesche dei Fratelli Grimm, ma nei suoi temi non sarà difficile rintracciare sia eco di storie classiche, fin dalla mitologia greca, sia consonanze con altre fiabe, pure d’area italiana. Una su tutte? Prezzemolina, una fiaba mediterranea inclusa da Italo Calvino nelle sue Fiabe italiane (1956) e da Beatrice Solinas Donghi nelle sue Fiabe liguri (1982), ma della quale troviamo già traccia, con titolo Petrosinella, ne Lo cunto de li cunti (1634) del napoletano Giambattista Basile.

Risulta chiaro fin dal titolo che i genitori di Prezzemolina/Petrosinella furono sorpresi a cogliere prezzemolo (petrusino, in napoletano), mentre quelli di Raperonzolo a cogliere raperonzoli. Raperonzoli? Di che cosa si tratta con esattezza?

Ci viene in soccorso il vocabolario Treccani: «Erba bienne delle campanulacee (Campanula rapunculus), comune nei luoghi erbosi e al margine dei boschi della regione temperata dell’emisfero boreale, diffusa anche in Italia: presenta una radice carnosa come una piccola rapa (più esattamente, con la forma di una carota), fusto alto sino a un metro, fiori azzurri con corolla lunga circa 2 cm; i giovani germogli e le radici si mangiano in insalata». Insomma, una specie di pallida carotina nascosta sotto un fiore color del cielo.

Raperonzolo, così come molte altre protagoniste delle fiabe consegnateci dai Fratelli Grimm, è arrivata, tante volte e in svariate versioni, anche sui palcoscenici e sugli schermi; compresa la recente e popolare, nonché liberissima, trasposizione a cartoni animati Rapunzel (titolo originale in inglese: Tangled, 2010) realizzata dagli studios Walt Disney.

Qualche LETTURA per te!

Di versioni di Raperonzolo ne esistono davvero molte edizioni, dalle più classiche alle più contemporanee: se da una parte l’illustratrice e fumettistica bolognese Lucrèce propone un albo illustrato che ricalca la storia dei Fratelli Grimm (RAPERONZOLO, Lavieri), dall’altra l’autrice inglese Bethan Woollvin immagina una principessa tutt’altro che attendista, munita di forbici e gambe scattanti (RAPERONZOLO. Le bambine toste si salvano da sole, Fabbri editori). Più classico l’impianto dell’albo RAPERONZOLO (Arka edizioni) che al testo che ricalca quello dei Fratelli Grimm accompagna raffinate illustrazioni di Francesca Dell’Orto. Cambia il linguaggio ma non la storia per la RAPERONZOLO della collana “Pesci parlanti” di Uovonero, che riscrive la fiaba in simboli PCS con la cura di Enza Crivelli e le illustrazioni di Antonio Boffa: un libro robusto, in cartone rinforzato, con la particolare e inconfondibile sagomatura delle pagine che li rende facili da sfogliare – come tutti quelli di questa collana progettata per facilitare la lettura e la manipolazione – adatto a tutti i bambini che hanno voglia di leggere e, per qualche ragione, faticano a farlo.

L’illustratrice Sophie Fatus la rende una delle sue “Carte in tavola” (RAPERONZOLO, con testo di Nicoletta Codignola, Fatatrac): come tutti gli altri titoli della collana è articolato in venti tavole, che si combinano insieme in un vero e proprio puzzle. Infine, sono gustosissime le rime che Fabian Negrin ha composto per raccontare la storia di Raperonzolo nella raccolta ALFABETIERE DELLE FIABE (Giunti) che di fiabe in versi ne contiene ben 26, tutte accompagnate da preziose tavole di grande suggestione e forza narrativa.

Raperonzolo da ALFABETIERE DELLE FIABE
di Fabian Negrin, Giunti

Raperonzolo della collana PESCI PARLANTI
di Uovonero

RAPERONZOLO. Le bambine toste si salvano da sole
Fabbri editori

RAPERONZOLO
Illustrazioni di Francesca Dell’Orto. Arka Edizioni