Cappuccetto Rosso
la conoscono tutte e tutti, o quasi.
Se non la conoscete ancora è il momento di farsela raccontare.
Cappuccetto Rosso è, infatti, una delle fiabe più conosciute, raccontate e amate. Si tratta di una fiaba d’origine popolare, molto antica, che in differenti versioni si raccontava un po’ dappertutto in Europa. Tanto che Italo Calvino quando pubblicò la sua raccolta di Fiabe italiane inserì una fiaba abruzzese che a Cappuccetto Rosso assomiglia molto; ma la vera fortuna di Cappuccetto Rosso così come la conosciamo oggi – mantellina rossa, lupo cattivo e nonnina che abita nel bosco – è iniziata molto ma molto prima: in Francia a fine Seicento grazie a Charles Perrault con i suoi I racconti di Mamma Oca. Da allora è stata raccolta in molti posti – ci hanno pensato anche i Fratelli Grimm – e raccontata da tante e tanti, non solo attraverso riscritture e traduzioni ma anche trasportando, e qualche volta stravolgendo, la storia e i personaggi di Cappuccetto Rosso nei linguaggi del teatro, della canzone, dell’albo illustrato, del fumetto, del cartone animato, del cinema e perfino del videogioco.
Anche Carlo Collodi, lo scrittore che ha inventato Pinocchio, l’ha raccontata nel libro I racconti delle fate (1875); è una versione scritta nell’Ottocento e l’italiano oggi è un po’ diverso (quando leggerete ‘stiacciata’, ad esempio,
dovrete pensare a una ‘focaccia’), ma sarà comunque divertente provare a leggerla:
CAPPUCCETTO ROSSO
raccontata da Collodi
«C’era una volta in un villaggio una bambina, la più carina che si potesse mai vedere. La sua mamma n’era matta, e la sua nonna anche di pìù. Quella buona donna di sua madre le aveva fatto fare un cappuccetto rosso, il quale le tornava così bene a viso, che la chiamavano dappertutto Cappuccetto Rosso.
Un giorno sua madre, avendo cavate di forno alcune stiacciate, le disse: “Va’ un po’ a vedere come sta la tua nonna, perché mi hanno detto che era un po’ incomodata: e intanto portale questa stiacciata e questo vasetto di burro”.
Cappuccetto Rosso, senza farselo dire due volte, partì per andare dalla sua nonna, la quale stava in un altro villaggio.
E passando per un bosco s’imbatté in quella buona lana del Lupo, il quale avrebbe avuto una gran voglia di mangiarsela; ma poi non ebbe il coraggio di farlo, a motivo di certi taglialegna che erano lì nella foresta.
Egli le domandò dove andava. La povera bambina, che non sapeva quanto sia pericoloso fermarsi per dar retta al Lupo, gli disse: “Vo a vedere la mia nonna e a portarle una stiacciata, con questo vasetto di burro, che le manda la mamma mia”.
“Sta molto lontana di qui?”, disse il Lupo.
“Oh, altro!”, disse Cappuccetto Rosso. “La sta laggiù, passato quel mulino, che si vede di qui, nella prima casa, al principio del villaggio.”
“Benissimo”, disse il Lupo, “voglio venire a vederla anch’io. Io piglierò da questa parte, e tu da quell’altra, e faremo a chi arriva più presto.”
Il Lupo si messe a correre per la sua strada, che era una scorciatoia, con quanta forza avea nelle gambe: e la bambina se ne andò per la sua strada, che era la più lunga, baloccandosi a cogliere le nocciuole, a dar dietro alle farfalle, e a fare dei mazzetti con tutti i fiorellini, che incontrava lungo la via.
Il Lupo in due salti arrivò a casa della nonna e bussò. “Toc, toc.”
“Chi è?”
“Sono la vostra bambina, son Cappuccetto Rosso”, disse il Lupo, contraffacendone la voce, “e vengo a portarvi una stiacciata e un vasetto di burro, che vi mandala mamma mia.”
La buona nonna, che era a letto perché non si sentiva troppo bene, gli gridò:
“Tira la stanghetta, e la porta si aprirà”.
Il Lupo tirò la stanghetta, e la porta si aprì. Appena dentro, si gettò sulla buona donna e la divorò in men che non si dice, perché erano tre giorni che non s’era sdigiunato.
Quindi rinchiuse la porta e andò a mettersi nel letto della nonna, aspettando che arrivasse Cappuccetto Rosso, che, di lì a poco, venne a picchiare alla porta:
“Toc, toc.”
“Chi è?”
Cappuccetto Rosso, che sentì il vocione grosso del Lupo, ebbe dapprincipio un
po’ di paura; ma credendo che la sua nonna fosse infreddata rispose: “Sono la vostra bambina, son Cappuccetto Rosso, che vengo a portarvi una stiacciata e un vasetto di burro, che vi manda la mamma mia”.
Il Lupo gridò di dentro, assottigliando un po’ la voce:
“Tira la stanghetta e la porta si aprirà.”
Cappuccetto Rosso tirò la stanghetta e la porta si aprì. Il Lupo, vistala entrare, le disse, nascondendosi sotto le coperte:
“Posa la stiacciata e il vasetto di burro sulla madia e vieni a letto con me”.
Cappuccetto Rosso si spogliò ed entrò nel letto, dove ebbe una gran sorpresa nel vedere com’era fatta la sua nonna, quando era tutta spogliata. E cominciò a dire:
“O nonna mia, che braccia grandi che avete!”.
“Gli è per abbracciarti meglio, bambina mia.”
“O nonna mia, che gambe grandi che avete!”
“Gli è per correr meglio, bambina mia.”
“O nonna mia, che orecchie grandi che avete!”
“Gli è per sentirci meglio, bambina mia.”
“O nonna mia, che occhioni grandi che avete!”
“Gli è per vederci meglio, bambina mia.”
“O nonna mia, che denti grandi che avete!”
“Gli è per mangiarti meglio.”
E nel dir così, quel malanno di Lupo si gettò sul povero Cappuccetto Rosso, e ne fece un boccone.»
UNA CURIOSITà
Negli anni ’70 del Novecento la Repubblica Italiana ha dedicato a Cappuccetto Rosso addirittura un francobollo.
Ogni volta che si racconta una storia ne nasce una nuova versione, tutta da scoprire, notando le differenze o i punti in comune, cosa cambia e cosa no. E per Cappuccetto Rosso sono stati davvero tanti gli autori – scrittori e illustratori
– che ne hanno recuperato l’eco per darne una loro particolare interpretazione.
Ecco allora qualche spunto per incontrare questa fiaba in tanti modi diversi:
CAPPUCCETTO ROSSO di Charles PerraultTraduzione e cura di Anselmo Roveda – illustrazioni di Enrico Macchiavello (Egnatia, 2019)
Un testo fedele alla tradizione da gustare qui in italiano e in francese, accompagnati dalle illustrazioni dinamiche e vivaci di Macchiavello. In appendice ci sono anche l’originale del Seicento e la prima traduzione di Collodi per la raccolta “I racconti delle fate. Voltati in italiano”.
CAPPUCCETTO ROSSO di Attilio (Lapis, 2017)Una versione della fiaba classica a misura dei lettori più piccoli nella sintesi grafica e narrativa estrema di un grande maestro dell’illustrazione italiana per l’infanzia.
CAPPUCCETTO ROSSO di Xavier Deneux(La Margherita, 2020)In perfetto equilibrio tra la più classica delle storie e qualche esperimento cartotecnico che invita a giocare con le dita sulle pagine di cartone, questa edizione è ideale per un precoce approccio ai libri, nel senso più materico del termine.
CAPPUCCETTO ROSSO. UNA FIABA IN PITTOGRAMMI di Sandro Natalini (Giralangolo, 2019)
Un racconto senza parole che affida la narrazione a una serie di pittogrammi, particolarissime illustrazioni grafiche pulite e ricche di ironia in bianco, nero e rosso. Uno spartito per far nascere le parole insieme, seguendo lo sviluppo della storia lungo i 2 metri e mezzo delle pagine a soffietto.
Un libro – vincitore del Premio Andersen 2019 per il Miglior libro fatto ad arte – ricco di spunti per stimolare la creatività narrativa e capace di coinvolgere attivamente anche quei bambini che non sanno ancora leggere.
CAPPUCCETTO VERDE – CAPPUCCETTO GIALLO – CAPPUCCETTO BIANCO di Bruno Munari (Corraini)
Tre colori, tre storie, tre libri che reinventano la fiaba e ci fanno riscoprire il gusto di giocare con situazioni e parole. Una bella lezione di rigore, libertà e creatività firmata Bruno Munari.
IN BOCCA AL LUPO di Fabian Negrin
(Orecchio Acerbo, 2002)
Cosa succede a cambiare il punto di vista della storia? Ce lo suggerisce un grande autore/illustratore che con parole e immagini molto suggestive ci racconta la vicenda di Cappuccetto privilegiando lo sguardo del lupo.
CAPPUCCETTO ROSSO – UNA FIABA MODERNA di Roberto Innocenti e Aaron Fisch (La Margherita, 2012)
Cappuccetto Rosso vive in una grande città che potrebbe appartenere al nostro presente o a un prossimo futuro: un luogo cupo e pericoloso, narrato con grandissima cura dei dettagli da Roberto Innocenti, uno dei più importanti illustratori a livello internazionale. La meta della bambina è come sempre la casa della nonna – una roulotte – e il nemico è ancora una volta il lupo, ma un lupo che si sposta in moto e che farà di tutto per mangiarsi nonna e nipote. Il finale è doppio – uno drammatico e l’altro felice – con riferimento alle varianti più conosciute della fiaba narrate da Perrault e dai fratelli Grimm.
ANDERSEN 389 gennaio/febbraio 2022
La quarantunesima annata di Andersen inizia con un numero ricchissimo di recensioni e di approfondimenti, a cominciare proprio dall’intervento di Walter Fochesato sul lavoro del pluripremiato autore canadese Sydney Smith che firma l’illustrazione di copertina di questo mese: un autore che il pubblico italiano ha cominciato ad apprezzare fin dal primo titolo tradotto nel nostro paese “Piccolo in città” (Orecchio acerbo, 2020) e che ANDERSEN ha premiato nel 2021 per le illustrazioni del libro senza parole “Fiori di città” (con testo muto di JonArno Lawson, Pulce edizioni).
I libri – scritti, illustrati e progettati – sono al centro di questo numero nel lungo contributo di Mauro Bellei (Premio Andersen – Protagonisti della cultura per l’infanzia 2021) che ci introduce nel suo laboratorio creativo, ma anche nell’articolo di Mara Pace dedicato a Dick Bruna, l’autore olandese del personaggio Miffy, e in una riflessione intorno alla fantascienza condotto da Eva Valvo con Flora Staglianò e Maria Bastanzetti. La riflessione educativa trova spazio invece con un dialogo tra Chiara Arena e Paola Cavazzoni di Reggio Children, un incontro/confronto raccontato anche da un’illustrazione di Marco Paci
realizzata per l’occasione. Infine, consueto e atteso appuntamento con la rubrica “Librerie a zonzo”, scritta e disegnata da Serena Mabilia, che questa volta fa tappa a Mantova per farci scoprire la libreria specializzata per bambini e ragazzi, “Il piccolo giardiniere”.
E per finire oltre 30 recensioni di libri per tutte le età, tra albi illustrati, fumetti, romanzi, raccolte di racconti e tanto altro scelto dai collaboratori di ANDERSEN tra le uscite recenti più interessanti.